Quando portare un bambino dallo psicologo? Ecco quali sono i segnali che qualcosa non va e che si necessita un consulto esterno.
A volte i bambini manifestano piccoli segnali per cui il genitore dovrebbe considerare l’idea di chiedere il supporto di uno psicologo per poter superare difficoltà , malesseri, disturbi che dipendono dalla sfera psichica.
Non è certamente facile riconoscere e ammettere che a volte non si è in grado da soli di affrontare problemi manifestati dai bambini, ma l’intervento tempestivo dello psicologo può aiutare a risolvere problematiche tra genitori e figli, migliorandone il rapporto e favorendo la ripresa di una condizione di salute mentale e benessere del bambino ottimali.
Come riconoscere, dunque, questi segnali e sapere quando portare un bambino dallo psicologo?
I segnali che devono destare preoccupazione o comunque mettere in allerta un genitore che qualcosa non va nel proprio figlio possono sembrare apparentemente banali, ma in realtà non lo sono affatto e si tratta di enuresi notturna (pipì a letto), mal di testa, mal di pancia, onicofagia (il mangiarsi le unghie).
Tutto questo può essere abbastanza frequente nei primi dieci anni di un bambino e non sempre è facile capire quando si tratta di reali preoccupazioni oppure di normali fasi di crescita – fino a 10 anni infatti il bambino manifesta spesso segnali di inquietudine e angoscia che però sono del tutto normali.
Ma questi normali accadimenti sono accompagnati da altri segnali che riguardano il comportamento del bambino è bene che non si sottovaluti la situazione, come nel caso di:
cambiamenti nel suo comportamento che lo portano ad essere aggressivo, apatico, taciturno o compulsivo;
deficit d’attenzione;
ansia e paure mai manifestate prima, disturbi del sonno;
disturbi alimentari come ripetute crisi di vomito non dovute a patologie, anoressia.
In questi casi, naturalmente, è sempre meglio rivolgersi al pediatra o al medico di famiglia prima di portare un bambino dallo psicologo, sarà lui a consigliare eventuale visita specialistica, soprattutto quando questi disturbi si avertono al di sotto dei tre anni.